Immagine illustrativa di uno schermitore che presenta, sopra la spada che tiene in avanti, la scritta:'Circolo Scherma Castelfranco Veneto, Associazione sportiva dilettantistica'

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2015-03-07 - Udine

COPPA DEL MONDO UNDER-20 DI SPADA FEMMINILE: OTTIMA PERFORMANCE DI BEATRICE CAGNIN!

Nei giorni 6, 7 e 8 Marzo è stata di scena al Palaindoor di Udine la tappa di Coppa del Mondo Under-20) per le specialità del Fioretto, della Sciabola e della Spada. Il Circolo Scherma Castelfranco Veneto vedeva iscritte per merito tecnico (per prendere parte alla gara bisognava essere state convocate del C.T. Cuomo, oppure attraverso una domanda di ammissione che veniva sempre vagliata dal C.T.!) Beatrice Cagnin (fresca Campionessa Europea U-17 a Squadre) e Ludovica Favarotto tra la ventina di italiane presenti nel lotto delle quasi cento spadiste provenienti da tutto il mondo. Purtroppo Beatrice Cagnin scendeva in pedana affetta da una fastidiosa forma influenzale che da qualche giorno la debilitava con febbre sopra i 38° e relativi sintomi classici di questo male di stagione: malgrado ciò la stoica spadista castellana – considerando l’importanza di tale appuntamento – non ha voluto mancare, dimostrando volontà e caparbia non indifferenti! Partita così la gara, la Cagnin (diciamo a mezza velocità!) riesce a rintuzzare in modo splendido gli attacchi delle contendenti, portandosi a casa dopo il girone di qualificazione, ben 5 vittorie ed una sola sconfitta per 4-5! Tale somma di punteggi la faceva così approdare all’Eliminazione Diretta col numero 9 di dorsale! Ludovica Favarotto è invece “incappata” in un incidente definiamolo “tecnico-burocratico” del tutto anomalo ed unico in questo genere di gare che l’ha non poco penalizzata sia sotto l’aspetto psicologico che meramente agonistico! Brevemente la cronaca: gli schermidori nelle gare internazionali (ma anche in quelle Nazionali) devono far verificare, da una commissione di tecnici appositamente selezionati dal Comitato Organizzatore fra persone di valore universalmente riconosciuto, il buono stato del materiale utilizzato in gara (nella fattispecie vengono controllate le spade, i cavi di collegamento - chiamati passanti – e l’integrità della maschera di protezione); al termine del controllo viene apposto su tutti i pezzi un bollino di garanzia che servirà all’arbitro come verifica che tutto sia rispondente alle norme internazionali della sicurezza sportiva. A tal punto gli atleti vanno a ritirare i propri oggetti e possono iniziare la gara. Così non è stato (pare per un’incomprensione fra tecnici preposti alle verifiche) in quanto la Favarotto, è andata presentarsi alla propria pedana pronta per gli assalti senza la minima preoccupazione che qualcosa potesse non essere in ordine: qui al primo dei suoi incontri, l’arbitro verifica appunto i materiali e “misteriosamente” mancavano i bollini sia sulle spade (ad onor del vero ce n’era solo uno su tre armi) che sui passanti (il regolamento prevede che per ogni anomalia venga assegnato un cartellino che per la prima volta è giallo, poi per somma di ammonizioni diventa sempre rosso, e pertanto equivale ad una stoccata a favore dell’avversario per ogni cartellino subito!). La povera Ludovica, inconsapevole dello “svarione” causato dai tecnici, ha dovuto così iniziare proprio il primo assalto già in svantaggio di tre stoccate! Capirete voi con quale stato d’animo abbia potuto tirare, ma nonostante ciò, dando prova di maturità e freddezza, metteva lei due stoccate contro una sola dell’avversaria. Ciò era comunque di poca utilità in quanto l’incontro finiva su 2-4 . Rientrata con la mente nella gara, la Favarotto centrava poi tre importanti vittorie (una delle quali contro la fortissima russa Komarova!) che le permettevano di andare diretta nel tabellone dei trentaduesimi di Finale. Qui però incappava subito – proprio a causa della sua posizione di Classifica Provvisoria - su un’altra coriacea spadista sovietica – Daria Filina – che lasciava alla nostra malcapitata atleta poco spazio per iniziative tecniche, relegandola in una immeritata quanto involontaria quarantanovesima piazza finale. Per la Cagnin invece la strada era molto più semplice (nonostante la debilitazione fisica) partendo lei col numero nove di dorsale. Incontro dopo incontro si liberava della malcapitate opponenti, approdando così nella “zona calda” del Tabellone, ovvero gli ottavi di finale. Qui prendeva il via uno scontro fratricida con la vice campionessa europea Under-20 fresca di titolo – la bravissima bergamasca Roberta Marzani ! Come si può ben intendere l’assalto è stato “tiratissimo” fin dalle prime battute: nessuna delle due riusciva a staccare l’avversaria, arrivando così al termine dei 9 minuti regolamentari in perfetta parità! Ecco che col meccanismo della scelta casuale dell’ipotetico vincitore al termine di un ulteriore minuto di match entrambe le spadiste davano sfoggio di una tecnica “a livello mondiale” per cercare di avere la meglio, e appunto la Cagnin con una stoccata degna di atlete di caratura Assoluta e non solo Giovanile stoppava la malcapitata Marzani in dodicesima posizione, approdando così nell’ambitissima “finale a otto”! Ormai stremata dagli assalti portati avanti sempre con energia, nei quarti di finale si scontrava con l’ex spadista del Circolo di Castelfranco Eleonora De Marchi, ora a Treviso, e in un assalto comunque per entrambe non facile da condurre proprio per la caratura delle atlete, veniva sconfitta per 12-15 terminando così questa “difficile” giornata con una lodevole quinta posizione finale! Per la cronaca questo torneo è stato vinto dall’indomita vercellese Federica Isola (compagna di nazionale di Cagnin e De Marchi) sulla russa Viktoria Kuzmenkova. A pari merito terze, la De Marchi e la bravissima egiziana Nardin Ehab.

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